Una volta lessi da qualche parte un articolo che parlava dei “tempi del progresso”. Nell’articolo si parlava della frenesia dell’era moderna industrializzata. Si affermava che tutto scorre con un tempo accelerato rispetto al passato. Le mode e le tendenze, per parlare di cose frivole, che durano una sola stagione ne sono un esempio. Questo fenomeno però interessa anche aspetti e argomenti più seri. Pensiamo ad esempio alla frenesia che esiste nel campo informatico dove se uno compra un computer a settembre corre il rischio di trovarsi un rottame a luglio. Pensiamo cosa ha rappresentato il latino nel mondo antico, per quasi duemila anni è stata la lingua ufficiale dell’intellighenzia occidentale. Tutto si accorcia per stare al passo con il progresso. In questo clima è molto facile che anche nuove lingue o sistemi di comunicazione possano durare solo qualche decennio. E’ questo il caso del codice morse. Ideato nel 1835 è stato completamente dismesso dalle comunicazioni commerciali, civili e militari in tempi recentissimi. Facendo dei rapidi conti neanche 200 anni di vita. Dire che il CW (termine usato dai radioamatori per indicare le comunicazioni in codice morse) è stato completamente abbandonato, però, non è del tutto corretto. Migliaia di radioamatori sparsi in tutto il mondo, infatti, lo usano ancora oggi per effettuare QSO. Sorge a questo punto, spontanea nel lettore, una domanda semplice:” che senso ha imparare e praticare il codice morse?”. A questa domanda (che si legge spessissimo sui gruppi di discussione in internet) non è facile dare una risposta. Sono varie le motivazioni che spingono alcuni radioamatori ad usare ancora il codice morse per comunicare. Ci sono, ad esempio, ex marconisti d’alto mare che hanno usato il morse per una vita e che continuano ad usarlo. Ci sono poi i radioamatori (come me) che lo hanno imparato perché la conoscenza del codice morse era obbligatoria per poter sostenere l’esame di radioamatore. Da pochi anni però non è più obbligatoria la conoscenza del morse per sostenere l’esame da radioamatore, eppure molti radioamatori continuano ad impararlo e ad usarlo. Certamente in alcuni c’è il vezzo di usare un sistema di comunicazione non conosciuto da tutti, sentendosi quindi parte di una piccola elite. Ultimamente, però, è nato anche un nuovo modo di vedere ed intendere il codice morse (che volendo non ha neanche molto a che vedere con la radio). Sto parlando del codice morse inteso come disciplina sportiva. Esistono in rete dei programmi come ad esempio RufzXP, scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://www.rufzxp.net/, che trasmettono una serie di nominativi radioamatoriali a velocità via via crescente. Più nominativi corretti si decodificano a mente e a velocità sempre più elevate, più si acquisisce un punteggio elevato entrando così in una classifica internazionale. Un altro programma molto famoso si chiama Morse Runner, anche questo scaricabile gratuitamente all’indirizzo http://www.dxatlas.com/MorseRunner/ , si tratta di un simulatore di contest. Il programma, fatto molto bene, simula un vero e proprio contest (una gara radioamatoriale) inviando nominativi radioamatoriali, rapporto d’ascolto e numero progressivo. In questo caso, il gioco risulta un po’ più complicato di RufzXp, bisogna non solo decodificare correttamente i nominativi ma anche i numeri progressivi. Bisogna, in sostanza, completare il maggior numero di QSO in un tempo prefissato, potendo scegliere varie velocità. Logicamente maggiore è la velocità più sono i QSO che si possono completare nel tempo prefissato. Anche qui esiste una classifica on line. Ho citato questi dure programmi (ce ne sono vari che si possono trovare on line) perché questi sono utilizzati nella competizione HST (High Speed Telegraphy ). Si tratta in sostanza di una gara per decretare il radiotelegrafista più veloce del pianeta. La competizione, organizzata dalla IARU (International Amateur Radio Union) nacque nel 1983 anno in cui si disputò per la prima volta in Russia e precisamente a Mosca una prima competizione di telegrafia fra club di telegrafisti, a questa seguirono altre edizioni con cadenze non regolari, nel 1995 la IARU stabilì le regole e il calendario dello svolgimento per questo evento. La IARU stabilì che il campionato HST si dovesse svolgere ogni due anni, doveva essere organizzato da una Associazione membra della IARU e svolgersi di volta in volta in un paese diverso ma appartenente alla IARU Reg. 1, fu stabilito anche un regolamento per stabilire le categorie di partecipazione e le regole della competizione. Nel corso degli anni il campionato HST ha riscosso sempre un maggior successo tant’è che nel 2004 la IARU Reg.1 decise di alternare alla edizione mondiale una edizione europea ma alla quale possono partecipare anche nazioni non europee. Il campionato HST è suddiviso in 9 categorie di partecipazione che suddividono i partecipanti per fascia di età e sesso, ogni nazione può partecipare con un massimo di due concorrenti per categoria. L’edizione di quest’anno dell’HST si è svolta in Bulgaria dall’11 al 15 settembre. Per chi fosse interessato alla classifica nelle varie categorie può consultare il sito ufficiale dell’evento http://www.hst2009.eu/ .
Le gare di telegrafia non sono una novità del nostro tempo ma sono esistite anche in passato, ai tempi d’oro della telegrafia. Nel diciannovesimo secolo, infatti, i telegrafisti professionisti gareggiavano periodicamente tra di loro in tornei di telegrafia nei quali dimostravano la loro abilità come trasmettitori rapidi e ricevitori accurati. Queste gare erano una sorta di vetrina per questi radiotelegrafisti che, vincendo, potevano garantirsi, oltre la fama, la pubblicità e il premio in denaro anche contratti altamente remunerati con le società telegrafiche. Il più famoso di questi tornei si svolse il 14 maggio del 1898 a New York nel Madison Square Garden. Sei telegrafisti trasmettitori avrebbero inviato ciascuno cinque minuti di testo appropriatamente preso dal Libro dei Giudici della Bibbia e un gruppo di giudici avrebbe premiato i due telegrafisti più rapidi con il minor numero di errori. Sull'altro fronte della gara i premi sarebbero andati ai due telegrafisti ricevitori del messaggio con il minor numero di errori scritto con una macchina da scrivere scelta dall'operatore. L'omissione o l'aggiunta di un carattere, inclusi tutti i possibili segni di interpunzione, sarebbe stata giudicata come errore. Il ricevitore doveva trascrivere accuratamente gli errori del trasmettitore. Il torneo fu vinto, nella sezione ricevitori, da Horace G. Martin (fondatore della famosa Vibroplex – azienda produttrice di tasti telegrafici). Horace Martin consegnò sette fogli dattiloscritti alla velocità di 50,8 WPM (Word Per Minute – Parole per minuto- è più o meno la velocità con cui si parla a voce comunemente) con un solo errore. La trascrizione di Martin venne elogiata da tutti i giudici, descritta come "la più pulita e perfetta di tutte le trascrizioni consegnate" ed era un eccezionale esempio di telegrafia rapida e dattilografia.
Dedicarsi alla telegrafia come attività agonistica significa iniziare un viaggio in se stessi. Gli atleti agonisti, oltre ad allenarsi con cadenza quotidiana, usano tecniche molto sofisticate di rilassamento e di visualizzazione che rinforzano quanto appreso in allenamento. Nella radiotelegrafia ad alta velocità dobbiamo arrivare a decodificare in modo spontaneo ed automatico, attivando con serenità e rilassatezza i processi automatici che ci consentono di ascoltare il CW con un meccanismo di conoscenza inconsapevole. Parte più difficile di questo processo di apprendimento consiste nel creare delle strutture cerebrali che automaticamente, convertono i suoni ascoltati nel nostro orecchio in concetti nel nostro cervello. Non punti, non linee, non lettere, non parole, ma concetti. La parte di cervello che ci interessa raggiungere e interessare in questo processo di apprendimento è l’amigdala: un agglomerato di neuroni situato nel lobo temporale che è responsabile dei processi di memorizzazione e delle reazioni emotive. Questo strato cerebrale è molto rozzo ma ha un vantaggio importantissimo per lo studio della telegrafia: è velocissimo.
Passiamo ora alle note dolenti. Anche se eredi di Marconi, a guardare la classifica internazionale RufzXP e i risultati dell’ultimo contest bulgaro HST, non c’è da essere contenti. A parte il basso numero di italiani c’è da segnalare anche lo scarso risultato ottenuto in questi contest. Molto forte invece vanno i radioamatori dell’Est che possono contare anche su un vivaio molto folto. Bisogna infatti segnalare che la telegrafia è insegnata in molte scuole dei paesi dell’est come ad esempio Russia, Bielorussia, Bulgaria. Il primo italiano nella classifica Rufz si trova al 17° posto con 61807 punti e una velocità massima di 93 WPM (davvero ragguardevole). Si tratta di IN3LBQ. Il secondo italiano nella classifica è IZ8AJQ al 40° posto con 37647 punti e una velocità massima di 82 WPM. Il terzo italiano nella classifica è IZ8GFQ al 59° posto con 30097 e una velocità massima di 62 WPM.
Per saperne di più :
Lo Zen e l’Arte della Radiotelegrafia di Carlo Consoli
Audio Corso di telegrafia di Oscar Portoghese I7OHP (per imparare le basi del Codice Morse)
http://www.telegrafia.it/
lunedì 30 novembre 2009
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