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domenica 11 novembre 2007

Cresciuti all'ombra della grande antenna



Ogni volta che passo sull'autostrada A1 (in corrispondenza dell'uscita di Caserta Sud) mi ritornano in mente i ricordi della mia infanzia quando, con mio padre e mia madre, andavamo a Napoli. Ricordo che giunti all'imbocco dell'autostrada rimanevo, a bocca aperta, a fissare il "bestione". Cosa era quell'enorme antenna?
Lo domandavo spesso a mio padre che però (poveretto non ha la passione della radio come me) non sapeva rispondermi. Forse una postazione militare ultrasegreta? O forse una stazione costiera da cui si parlava con navi provenienti chissà da dove?
La grande antenna è rimasta da allora dentro di me. Forse è per colpa sua che iniziò la mia passione per la radio. Gli anni sono passati. La passione per la radio è rimasta. Come tutti i patiti radiofili ho fatto tutta la trafila. Da CB a SWL a Radioamatore. Le domande che da bambino mi ponevo sulla grande antenna di Marcianise hanno avuto finalmente una risposta. L'antenna in questione non è di natura militare ma civile. E' l'antenna della RAI (657 Khz).Alcune volte succede che la realtà è più cruda dei sogni. Come un risveglio da un lungo sogno, oggi mi sono portato sotto la grande antenna. Tutta la prospettiva è cambiata. Da lontano, gigante simulacro di ricordi e di sogni. Da vicino decadenza. La strada che costeggia l'antenna, infatti, è chiamata dai locali la "strada americana" (non chiedetemi il motivo). Parlando con un mio amico della zona mi ha detto che quella strada non è mai stata completata. Su quella variante fantasma è possibile trovare di tutto. Devo dire che anche noi oggi abbiamo trovato di tutto...
Ecco che ora la grande antenna ha per me un nuovo significato. E' il simbolo della decadenza. Della decadenza delle onde corte.
Durante un corso sulla comunicazione, fatto per motivi di lavoro, il relatore domandò a tutti i partecipanti di focalizzare il momento della vita in cui ci si è sentiti adulti. Interpellato risposi che quel momento per me è stato quando sono andato a vivere da solo, durante il periodo universitario. Posso dire che oggi ho focalizzato il momento della mia vita in cui ho raggiunto la mia maturità radiofonica. Forse da domani quello che ascolterò per radio non avrà più lo stesso sapore, lo stesso odore e lo stesso suono.



Pubblicato da Quirino Tirelli alle 14:55

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Quirino, ti voglio ringraziare per aver sciolto anche il mio dubbio sull'antenna di Marcianise. Anche io ero convinto si trattasse di un radiofaro!

Voglio ringraziarti anche per avermi mostrato come sono fatte le antenne dei veri radiofari più vicini a noi: Pomigliano e Teano.

Continuerò a seguire sul blog i resoconti delle vostre gite a caccia di antennoni.
Giuseppe.

17 novembre 2007 alle ore 23:14
Anonimo ha detto...

mi fa piacere del tuo interessamento... Alla prossima

8 dicembre 2007 alle ore 09:51

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