Nel luglio del 1999, le soffitte della casa londinese di Arnaldo Momigliano hanno restituito manoscritti e dattiloscritti di trenta interventi dello storico dell’antichità esule a Oxford, composti tra il 1941 e il 1945, per le trasmissioni di propaganda di Radio Londra, cui collaboravano gli esponenti del movimento antifascista Free Italy - Libera Italia, in cui erano attivi, tra gli altri, Umberto Calosso, Elio Nissim, Ruggero Orlando e i fratelli Paolo e Piero Treves.
Di questi trenta testi, tre soltanto erano noti, in quanto conservati negli Archivi della BBC, compresi nell’inventario reso pubblico nel 1976 e quindi pubblicati in Belfagor con il titolo Conversazioni sul nazismo, subito dopo la morte di Momigliano, alla fine del 1987.
I testi permettono di apprezzare un aspetto non conosciuto della personalità dello storico piemontese e ci fanno leggere in forma diretta l’espressione di quei pensieri sul presente, che andavano finora cercati in filigrana entro gli scritti di storia antica, in particolare in quelli composti nel medesimo periodo, pervenuti in modo frammentario e in massima parte concentrati intorno al tema del libro che Momigliano non arrivò a scrivere, negli anni dell’esilio, su Pace e libertà nel mondo antico.
L’insieme degli interventi a Radio Londra viene presentato per la prima volta nella celebrazione pisana del centenario dello storico, presso la Scuola Normale Superiore, come contributo alla comprensione della progressiva maturazione del suo pensiero sul presente e sul reale.
Qui si sceglie di pubblicare per intero il discorso letto a Radio Londra il 16 febbraio del 1943, nel giorno anniversario della morte di Piero Gobetti, di cui resta un dattiloscritto su carta velina, con due correzioni a mano dell’autore. Il testo contiene un richiamo alle emozioni vissute da Arnaldo Momigliano negli anni trascorsi come studente all’Università di Torino, accanto ai suoi compagni di studi tra cui furono subito il gobettiano Aldo Garosci e Aldo Bertini, già attivamente impegnati nella cospirazione antifascista, e poi Carlo Dionisotti, che dei sentimenti del giovane storico ha recato fino all’estremo convinta testimonianza.
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3629
domenica 19 ottobre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento